Protagonista della mostra organizzata da Genus Bononiae a Palazzo Fava a Bologna è il monumentale Polittico Griffoni di Francesco del Cossa, tra i più grandi capolavori del Rinascimento in Italia.
Un evento unico, che accoglie per la prima volta nel capoluogo emiliano, dopo trecento anni, le sedici tavole originali del Polittico Griffoni grazie al prestiti dei Musei che le detengono: Musei Vaticani, National Gallery di Londra, Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, National Gallery of Art di Washington, Collezione Vittorio Cini di Venezia, Louvre di Parigi, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e Collezione Cagnola di Gazzada.
La mostra è divisa in due sezioni, la prima, ll Polittico Griffoni rinasce a Bologna, si sofferma sulla storia del Polittico Griffoni attraverso un percorso su sei sale, a cura di Mauro Natale, con il sostegno della Basilica di San Petronio e la collaborazione di Cecilia Cavalca. La seconda sezione, La Materialità dell’Aura. Nuove Tecnologie per la Tutela, a cura di Guendalina Damone e Adam Lowe, è un focus sul lavoro svolto dalla rilevazione scientifica delle immagini delle tavole, descrivendo l'aiuto che le nuove tecnologie forniscono alle indagini e alla protezione del patrimonio artistico mobile. Al piano nobile dell'edificio saranno esposte le sedici opere del Polittico Griffoni, frutto del lavoro di Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti su commissione di Floriano Griffoni per la sua cappella in San Petronio a Bologna nel 1470-1472, oggetto di smembramenti e trasferimenti, a cui la mostra è di supporto per conoscerne le fasi cruciali, da quando Monsignore Pompeo Aldrovandi volle smembrarlo nel 1725. Da quel momento in avanti le parti figurate furono prese di mira da collezionisti e antiquari fino a entrare a far parte delle collezioni dei musei di tutto il mondo che ne sono proprietari. Oggi, dopo oltre tre secoli, i sedici pannelli superstiti sono radunati per la prima volta in questa mostra.
[Immagine: Francesco del Cossa, Santa Lucia, National Gallery of Art di Washington]
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