La mostra ripercorre la storia e le istanze della Scapigliatura, movimento culturale nato e sviluppato in Italia nella seconda metà del XIX secolo.
L'esposizione, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Lecchese, presenta ottanta opere, tra pitture e sculture provenienti da musei pubblici e collezioni private, dei suoi maggiori esponenti, quali Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi e dei loro seguaci, per approfondire i molti aspetti di una nuova tendenza che nasce letteraria per esprimersi anche nelle altre discipline.
Il percorso che si sviluppa all'interno delle sale del palazzo sul lungolago lecchese, suddiviso in sezioni che indagano i diversi momenti e le differenti personalità che hanno caratterizzato la Scapigliatura, offre un momento di riflessione sulle origini del movimento pittorico, con opere di Giovanni Carnovali detto il Piccio, di Federico Faruffini e degli altri "padri" del nuovo stile, e una chiosa dedicata all'importante eredità dell'esperienza scapigliata, che aprì la strada alla ricerca dei futuri divisionisti, come ad esempio Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini.
La rassegna propone un racconto a tutto tondo della Scapigliatura che parte dalle arti visive per approdare alle altre forme espressive, in un complesso e suggestivo gioco di rimandi, in un dialogo serrato, in cui i temi macabri e scuri della letteratura accompagnano, talvolta in sensibile contrasto, i toni lievi e fioriti della pittura e il realismo tematico della scultura, conducendo i visitatori nel clima tormentato e instabile di un movimento, nato e cresciuto tra Milano e Torino ma dalle attitudini internazionali.
La mostra propone dei focus sul ruolo che la Scapigliatura ebbe nello sviluppo culturale del territorio lariano, sia in quello lecchese intorno alle figure di Antonio Ghislanzoni e Amilcare Ponchielli, che in quello comasco dove sorge villa Pisani-Dossi, di proprietà dello scrittore Carlo Dossi (1849-1910), protagonista della Scapigliatura letteraria, e progettata dal pittore, incisore e architetto Luigi Conconi (1852-1917), presente in mostra anche con numerose opere.
La Scapigliatura si è sviluppata tra Lombardia e Piemonte, in un'Italia appena unificata e già in profondo cambiamento, letterati, artisti e musicisti, uniti dalla comune volontà di aprirsi ai modelli europei e di condurre un’esistenza anticonformista, portano la loro battaglia antiborghese e bohémien, venata da forti contraddizioni.
Osservata oggi, la Scapigliatura rivela una straordinaria modernità, assumendo una valenza profondamente attuale: oltre a porsi, negli atteggiamenti sovversivi, come antefatto delle Avanguardie novecentesche, essa anticipa ampiamente le attitudini esistenziali e le scelte espressive dell'età contemporanea.
[Immagine: Virgilio Ripari, Amore fraterno, acquerello su carta 52,5x40,5 cm collezione privata]
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